Il tuo sito è abbastanza veloce e stabile?

La velocità e la stabilità del sito è uno dei fattori cruciali per la riuscita di qualunque progetto su web. Vediamo una serie di trucchi e di consigli per valutare la bontà di un hosting provider, e individuare i servizi scadenti, che spesso si rivelano tali quando è ormai costoso tornare indietro.

Intanto, se sai poco di hosting e ti sei perso l’articolo della settimana scorsa, ti invito a leggerlo per avere una panoramica sulle tipologie di offerte che potresti trovare in giro.

1. Monitorare l’UpTime

Non tutti sanno che se il server che ospita il sito risulta inattivo o irraggiungibile per un pò di tempo, questo può provocare una penalizzazione, seppure temporanea, nei risultati di ricerca di Google. L’agente che “tiene d’occhio”, per così dire, il tuo sito tiene traccia anche dei downTime e se il sito presenta problemi cronici la penalizzazione può essere altrettanto cronica.

Se usi Google Strumenti per il Webmaster e hai ricevuto il messaggio “Googlebot can’t access your site“, è un chiaro segnale che qualcosa non ha funzionato quando Google veniva a visitare il tuo sito. Spesso questo incidente si ripete in modo regolare, vediamo di scoprirlo usando un servizio gratuito chiamato Pingdom, che controlla per te il tuo sito ogni 5 minuti e ti avvisa se lo trova inattivo: Se qualcosa non va, meglio che lo sappia tu prima che lo scopra Google!

Soluzione: Monitoraggio con Uptime Doctor

Vai su www.uptimedoctor.com e dopo aver messo il tuo nome e email clicca su Sottoscrivi.

Ti verrà inviata una mail di verifica per controllare che l’email di contatto sia valido e poi potrai attivare controlli cadenzati su un massimo di 5 siti nell’account gratuito.

Avrai così un controllo puntuale e preciso che, se trova il tuo sito giù, ti avvisa con una mail. Un altro fatto interessante è che all’inizio di ogni mese viene inviato un report di uptime, basato sull’esito dei controlli effettuati nel mese appena trascorso.

Quando ricevi la mail di uptime report ogni inizio mese, controlla sempre la percentuale di uptime e soprattutto il tempo di inattività che è stato registrato. Per esempio si potrebbe pensare che un UpTime del 99.1% sia soddisfacente, ma quando scopri che ciò corrisponde a 7 ore di inattività, devi capire che si tratta già di una inattività grave.

Consiglio di non tollerare più di 1 ora/mese di inattività. Se il tuo provider lascia regolarmente il tuo sito irraggiungibile per più tempo, ti conviene cambiarlo con uno più affidabile. Uptime Doctor produce anche un comodo grafico con cui puoi chiedere al tuo provider il rimborso (se lo prevede) per il periodo di hosting pagato ma non fruito.

Trucco: Monitora il sito di un conoscente

Per sapere se un provider è o no affidabile, cerca di trovare qualcuno che già lo usa, poi metti un monitoraggio sul suo sito. Dopo un paio di mesi avrai una misura abbastanza affidabile di come quel provider funziona. Ovviamente ci possono essere differenza da un server all’altro, ma se ci sono molti downtime… cerca altrove!

Per esempio, questo sito da cui stai leggendo è hostato da HostGator. Prova a monitorarlo e saprai che è quasi tutti i mesi up il 100% del tempo.

2. Monitorare la velocità

A nessuno piace aspettare mentre un sito si carica. Inoltre, Google da un pò misura la velocità dei siti e penalizza quelli che risultano più lenti della media. Dunque, c’è poco da scherzare.

Trucco: controlla la velocità con PageSpeed Insights

Anche questo è gratuito e in più funziona senza alcuna registrazione. Apri la pagina:  pagespeed.web.dev e scrivi l’indirizzo del tuo sito, poi clicca Analizza.

Dopo pochi secondi, si ottiene il responso. Il test eseguito su questo sito per la piattaforma Computer/PC è 74% con 100% di SEO.

Teniamo presente comunque, che il test viene eseguito dagli Stati Uniti (quindi per utente italiano il tempo effettivo di caricamento sarà diverso), che cambia da provider a provider e che è importante anche un valore assoluto di tempo: La mia raccomandazione è che il tempo di caricamento di una pagina non sia mai oltre i 7 secondi, e  posibilmente entro i 2 per avere un risultato ottimale.

Altro valore “che conta” ai fini del ranking è quello riscontrato da Google ed è visibile, se lo usi, in Google Search Console nel pannello Esperienza->Core Web Vitals: Non dovresti mai avere pagine le cui prestazioni sono marcate in rosso.

Ho riportato il metodo con Pagespeed soprattutto perchè, anche per questo fattore, puoi usare il servizio anche per monitorare il sito di un concorrente, oppure un conoscente che già usa il provider che ti interessa.

Conclusioni

Abbiamo visto alcuni metodi e trucchi per verificare la bontà di un hosting provider in merito a velocità e “uptime” ovvero tempo di attività. E’ possibile quindi verificare se il provider in questione offre un servizio qualitativamente buono, anche quando non abbiamo già acquistato un piano hosting.

Non abbiamo valutato oggi l’importante questione del prezzo, dell’assistenza e dei servizi accessori offerti, spesso fonte di brutte soprese. Questo sarà l’argomento che vedremo la prossima settimana.

Se trovi che questo tutorial sia utile, per favore condividilo. i commenti sono sempre benvenuti.

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